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autore
brano
 
Cicerone
I doveri, I, 157
 
originale
 
[157] Atque ut apium examina non fingendorum favorum causa congregantur, sed cum congregabilia natura sint, fingunt favos, sic homines, ac multo etiam magis, natura congregati adhibent agendi cogitandique sollertiam. Itaque, nisi ea virtus, quae constat ex hominibus tuendis, id est ex societate generis humani, attingat cognitionem rerum, solivaga cognitio et ieiuna videatur, itemque magnitudo animi remota communitate coniunctioneque humana feritas sit quaedam et immanitas. Ita fit, ut vincat cognitionis studium consociatio hominum atque communitas.
 
traduzione
 
157. Anzi, come le api non si raccolgono in sciami per costruir favi, ma costruiscono favi perch? sono naturalmente socievoli, cos?, e tanto pi?, gli uomini, appunto perch? uniti in societ? per naturale istinto, mettono in comune la loro capacit? di operare e di pensare. Perci?, se quella virt? che consiste nella tutela degli uomini, cio? nell'alleanza del genere umano, non informasse la conoscenza, la conoscenza parrebbe una solitaria e povera cosa; [e cos? la fortezza, disgiunta dalla fratellanza umana, non sarebbe altro che crudelt? e ferocia].
 

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